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IL DR. ANTONIO SAVINO PRESIDENTE DEL SINDACATO CARABINIERI
UNAC Sindacato Carabinieri del Dr. Antonio Savino
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UNAC carabinieri sindacato 



LA NOSTRA RIVISTA CONTENENTE LE NORME DI DOTTRINA E GIURISPRUDENZA
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Benvenuti nella sezione sindacale dell'Unione Nazionale Arma Carabinieri
SINDACATO CARABINIERI
Unione Nazionale Arma Carabinieri
Sindacato storico fondato dal Dr. Antonio Savino nel 1998

Il Sindacato Carabinieri U.N.A.C. è l'unico Sindacato veramente LIBERO e attivo a favore di oltre 300 mila Carabinieri in servizio ed in Congedo, opera attraverso l'Avvocatura Nazionale Militare unica specializzata nel suo genere,  a sostegno di tutti i richiedenti, ed è riuscito a far indagare Alti ufficiali dell'Arma per attività illegittime e persecutorie contro i sottoposti

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Iscriversi permette di identificarsi nell'Unione Nazionale Arma Carabinieri per poter usufruire dei servizi, info e privilegi a cui hanno diritto tutti i nostri Carabinieri iscritti in servizio ed in congedo.
Potrai effettuare il versamento di EURO 51 sul conto corrente le cui coordinate sono indicate nel modello. L'iscrizione ha una valenza annuale, al termine della quale dovrà essere rinnovata per poter continuare ad usufruire di tutti i vantaggi che offre L'UNAC SINDACATO CARABINIERI. L'iscrizione da diritto a ricevere l' assistenza dell' Avvocatura Nazionale Militare, nonchè gratuitamente l'abbonamento alla RIVISTA DELL'ARMA e LA TESSERA DI ISCRIZIONE. Dopo aver compilato il modulo, invialo nuovamente alla mail presidenza@carabinieri-unione.it.
Si possono richiedere informazioni a riguardo scrivendo alla suddetta mail o chiamando il numero 0802371240.


COMUNICATI STAMPA

LE NOSTRE INCHIESTE

Malagiustizia. Il presidente dell'UNAC Antonio Savino bacchetta i carabinieri del posto
Gerardo Magnolia parla del malaffare dei carabinieri di Napoli

Ancora una vittoria dell'avvocatura nazionale militare del sindacato carabinieri

"Ancora una vittoria dell'avvocatura nazionale militare del sindacato carabinieri, unica competente a poter difendere innanzi alle commissioni di sdisciplina carabinieri e militari in tutta italia. intervenuta nella difesa di un carabiniere, ha fatto sospendere il procedimento disciplinare di stato per la perdita del grado, in attesa della conclusione del procedimento penale".
Per tutti i carabinieri e militari: attenzione a chi vi rivolgete per farvi difendere, in caso di procedimento disciplinare di stato. nessuno oggi e' in grado di assistervi con vera competenza, tranne l'avvocatura nazionale militare del sindacato carabinieri operante da oltre 30 anni con specialisti nel settore. Sono sempre piu' i carabinieri "vittime" che si rivolgono a questo sindacato dopo essere stati "impoveriti" economicamente e mal difesi, da fantomatici avvocati di fantomatici sindacatini gialli. Questa gente prima vi deruba e poi vi rovina.


CLAMOROSA SENTENZA DEL TRIBUNALE MILITARE DI NAPOLI A FAVORE DI UN ISCRITTO AL SINDACATO CARABINIERI UNAC

Il tribunale militare di napoli, ha affermato in una propria recente sentenza che il militare sospeso dal servizio o in aspettativa, non riveste la qualifica di "militare" per cui non puo' essere sottoposto a processo penale militare ne a procedimenti disciplinari di corpo e di stato per fatti commessi in status di sospensione dal servizio e/o di aspettativa.
Il sindacato carabinieri Unac, unico in italia  competente ad assistere veramente tutti i carabinieri e militari, sta' informando tutti i carabinieri che in passato, trovandosi in tale status, hanno comunque subito processi penali o procedimenti disciplinari di stato o di corpo, oggi ritenuti illegittimi. tanto in quanto si intende far riaprire tutti quei casi che rientrano nella suddetta fattispecie, a favore dei carabinieri e militari colpiti ingiustamente.








IL MOBBING CHE UCCIDE

VISTOLI GIORGIO, MARESCIALLO MAGGIORE DEI CARABINIERI, DA TEMPO "PERSEGUITATO" DAI SUOI SUPERIORI, COME AVEVA RIFERITO AL PRESIDENTE DEL SINDACATO CARABINIERI DR. ANTONIO SAVINO CHE LO HA DIFESO IN DIVERSE CIRCOSTANZE, DI LAVORO IN PASSATO, PER DIVERSI "ABUSI" SUBITI NON C'E' L'HA FATTA PIU', E QUESTA MATTINA SI E' TOLTO LA VITA CON UN COLPO DI PISTOLA. RESTERANNO IMPUNITI I SOLITI PERSEGUITATORI UFFICIALI DELL'ARMA E LORO GREGARI E SUDDITI. RESTERANNO INERMI I SOLITI P.M. CHE COPRONO TUTTI. UNA VERGONGA TUTTA DELL'ARMA.

ALLA FAMIGLIA IL NOSTRO PROFONDO CORDOGLIO.
SINDACATINI "GIALLI", TOTALMENTE ASSERVITI AGLI UFFICIALI, INUTILI E DANNOSI.

SINDACATINI "GIALLI" , TOTALMENTE ASSERVITI AGLI UFFICIALI, INUTILI E DANNOSI.
L'ARMA DEI CARABINIERI PURTROPPO E' COMPOSTA DA DUE FAZIONI:
LA PRIMA, COMPOSTA DA "ZERBINI" E "LECCHINI" DEGLI UFFICIALI, CHE AMANO LE RACCOMANDAZIONI E LE CORRUZIONI E SI COMPORTANO DA "SUDDITI";
LA SECONDA COMPOSTA DA CARABINIERI "UOMINI" COSTRETTI A SUBIRE LE ANGHERIE DEGLI UFFICIALI.
ED E' A QUEST'ULTIMI CHE L'UNICO NOSTRO VERO SINDACATO SI RIVOLGE.
CHI SI E' AFFRETTATO, QUALE OPPORTUNISTA, SOPRATTUTTO EX COCER, A SALIRE SUL CARRO DI CHI HA COMBATTUTO E VINTO LA LIBERTA' SINDACALE NEI CARABINIERI, "LORDATA" DA QUESTI INDIVIDUI CHE IN ACCORDO CON I GENERALI PRIMA NEL COCER ED OGGI IN FANTOMATICI SINDACATINI, CERCANO ANCORA DI PRENDERE IN GIRO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI CARABINIERI, NON MERITA CONSIDERAZIONE, E VA' CACCIATA A CALCI NEL S.........
ATTENZIONE A QUESTA GENTE.
VI ATTIRERANNO NEL TRANELLO E VI DISTRUGGERANNO.
SONO TOTALMENTE "IGNORANTI" DELL'ATTIVITA' SINDACALE E TOTALMENTE "ASSERVITI" AI VOSTRI AGUZZINI.
I VOSTRI AGUZZINI SONO GLI UFFICIALI E CON QUESTI, CI VANNO A "NOZZE" ALLE VOSTRE SPALLE E PER I LORO PORCI COMODI.
QUANDO VE NE ACCORGERETE SARA' TROPPO TARDI PER LE VOSTRE TASCHE E PER IL VOSTRO LAVORO.
CHI E' CAUSA DEL SUO MALE PIANGA SE STESSO.
ECCO DI SEGUITO IL PARERE DI ESPERTI, NEL GIUDICARE "ZERBINI" TUTTI I SINDACATINI "GIALLI" DEI CARABINIERI, RITENUTI NON IN LINEA CON L'ART. 39 DELLA COSTITUZIONE.






Escluso per obesità da un concorso per Carabinieri, adesso è stato riammesso
IL T.A.R. DEL LAZIO ANNULLA GIUDIZIO DI INIDONEITA’ DI GIOVANE SICILIANO E CONDANNA IL COMANDO GENERALE DELL’ARMA DEI CARABINIERI

 
Il giovane A.G. di anni 19, proponeva un ricorso giurisdizionale innanzi al T.A.R. Lazio contro il Ministero della Difesa ed il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri avverso il provvedimento dell’8 novembre 2019 con cui il giovane siciliano era stato escluso dal concorso per l’arruolamento nell’Arma dei Carabinieri, in quanto asseritamente affetto da  “obesità”. In ragione delle certificazioni sanitarie prodotte  ed attestanti la piena sussistenza in capo al proprio assistito dei requisiti per l’arruolamento nell’Arma dei Carabinieri, il T.A.R. del Lazio disponeva una verificazione, in contraddittorio tra le parti, incaricando di ciò la Direzione Centrale di Sanità del Ministero dell’Interno.
A seguito degli accertamenti sanitari effettuati ed in particolare del test bio – impedenziometrico, la Commissione sanitaria preposta, condividendo le censure mosse , ha ritenuto insussistenti i presupposti sui cui si era fondato il provvedimento adottato dall’Arma dei Carabinieri ed ha attribuito al giovane candidato un profilo sanitario perfettamente compatibile con l’iter concorsuale.
A questo punto, in ragione dell’esito positivo della verificazione effettuata dalla Direzione Centrale di Sanità del Ministero dell’Interno il T.A.R. del Lazio accoglieva l’istanza cautelare proposta dal ricorrente, disponendo l’ammissione, con riserva, alle ulteriori fasi concorsuali e ponendo a carico dell’Arma il pagamento delle spese di verificazione.
Nelle more del giudizio veniva pubblicata anche la graduatoria di merito, che veniva anch’essa gravata di impugnazione in quanto affetta da illegittimità derivata.
In esecuzione dell’ordinanza cautelare resa dal T.A.R. il sig. A.G. veniva sottoposto agli ulteriori accertamenti e giudicato idoneo. Infine, il T.A.R. del Lazio, dopo avere disposto la notifica per pubblici proclami del gravame proposto, con sentenza del 21 aprile 2022, ritenendo fondate le censure evidenziate  afferenti il travisamento dei fatti e il difetto di istruttoria ed in linea con l’orientamento giurisprudenziale secondo cui “le valutazioni effettuate in sede di accertamento dei requisiti psico-fisici – seppure costituiscano tipica manifestazione di discrezionalità tecnica amministrativa – non sfuggono al sindacato giurisdizionale, laddove siano in esse ravvisabili ipotesi di eccesso di potere per travisamento dei fatti ed illogicità” ha accolto il ricorso proposto, annullando sia il giudizio di inidoneità che la graduatoria di merito del concorso e condannando altresì il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri al pagamento delle spese giudiziali; conseguentemente, il giovane siciliano sarà arruolato nell’Arma dei Carabinieri.
 

IL SINDACATO CARABINIERI TRAMITE L'AVVOCATURA NAZIONALE MILITARE, FA ANNULLARE UNA SANZIONE DI STATO DELLA PERDITA DEL GRADO E FA RIAMMETTERE IN SERVIZIO UN MILITARE DELL'ARMA
ENNESIMA VITTORIA GIURIDICA DEL SINDACATO CARABINIERI UNAC, UNICO E SOLO ORGANISMO IN ITALIA IN GRADO DI FAR ANNULLARE I PROVVEDIMENTI ILLEGITTIMI DEL COMANDO GENERALE E MINISTRO DELLA DIFESA EMESSI CONTRO I CARABINIERI.







SINDACATO CARABINIERI UNAC: LA LEGGE “CORDA”  approvata dal Parlamento sulle libertà sindacali  impedisce la piena libertà Sindacale e viola le direttive  della CEDU
“La legge sulla libertà sindacale del personale militare approvata dal Parlamento è sbagliata: siamo  di fronte all’impedimento di qualsiasi forma di rappresentanza libera e viene disegnato un sindacato  isolato, depotenziato e condizionabile”. Così il segretario generale Nazionale del Sindacato  Carabinieri UNAC ( Unione Nazionale Arma Carabinieri) Dr. Antonio SAVINO, l’autore della libertà  Sindacale dei Militari ottenuta attraverso una sua battaglia in Italia ed in Europa di oltre 20 anni,  sfociata con una Sentenza “mozza” della Corte Costituzionale “asservita” come il Parlamento agli  Stati Maggiori che hanno voluto il ddl recante "Norme sull'esercizio della libertà sindacale del  personale delle Forze armate e delle Forze di polizia a ordinamento militare, nonché delega al  Governo per il coordinamento normativo". “Se il testo a suo tempo approvato alla Camera era insoddisfacente – sostiene il dirigente  sindacale – quello che esce dal Senato è assolutamente un “obbrobrio”, in quanto distante sia dalle  reali esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori del settore sia dalle stesse indicazioni dettate dalla  CEDU e dalla sentenza della Corte Costituzionale che ha reso possibile la formazione di veri sindacati  nelle Forze Armate ponendo solo i limiti del dettato costituzionale”.  “ La legge – ribadisce SAVINO – è sbagliata proprio nel suo impianto di partenza, laddove colloca la  materia delle tutele delle lavoratrici e dei lavoratori in divisa in una posizione impropria”.   Il segretario Generale Nazionale dell’Unico vero Sindacato Carabinieri UNAC, spiega quindi i nodi  critici del provvedimento. “L’individuazione della giurisdizione amministrativa anziché quella del  giudice del lavoro per la risoluzione delle controversie in materia di lavoro determina una  condizione nella quale al militare non viene riconosciuto lo status di lavoratore; il controllo triennale  del Ministero della Difesa sugli statuti delle associazioni sindacali prefigura un’ingerenza  permanente nell’autonomia del sindacato”; la richiesta di “atto di assenso” tramite i Comandi  Generali permette la creazione di “Sindacati Gialli” asserviti ai vertici delle Forze armate, già  costituitesi a iosa da ex Cocer che prendono in giro centinaia di carabinieri essendo totalmente  incompetenti ed “asserviti” ai Vertici Militari, sindacatini inutili, che hanno “LORDATO” con la loro  sudditanza da veri Lacchè dei generali, la Libertà Sindacale data loro dal Dr. Antonio SAVINO e  dall’UNAC, salendo sul “carro dell’unico vincitore”; il Divieto di trattare tutti i temi sindacali è una  Violazione alla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e Libertà Sindacali per i Militari Esistenti  in tutta Europa, e discrimina i Militari e Carabinieri Italiani.  Inoltre “il divieto di avere rapporti di carattere organizzativo e convenzionale con associazioni  sindacali diverse da quelle costituite tra militari evidenzia la volontà di impedire la crescita dei  sindacati militari impedendo loro di fruire anche dei servizi garantiti ai lavoratori tutti dalle  organizzazioni sindacali confederali; e la previsione che i Cocer continuino a esercitare anche la  funzione di partecipazione alla concertazione per il rinnovo dei contenuti del rapporto di lavoro è  un mancato riconoscimento dell’esercizio dell’attività sindacale, che esclude i sindacati militari dal  tavolo per il rinnovo contrattuale aperto presso il Ministero della Pubblica Amministrazione”.  “Il muro che viene alzato tra le organizzazioni sindacali militari, il mondo militare nel suo insieme e  il resto del contesto sindacale e, più in generale, del contesto sociale, economico, culturale del Paese  – prosegue SAVINO – stride con i valori democratici del nostro ordinamento e dei Principi  Fondamentali della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e di due Sentenze della CEDU,  emesse dopo la sollecitazione di SAVINO presso l’allora Presidente del Parlamento Europeo Martin  Schulz unico a riceverlo in veste ufficiale al Parlamento Europeo, e la richiesta di incostituzionalità  del divieto sindacale per i militari, sollevato dal Tar Veneto su Ricorso dello stesso Dr. Antonio  SAVINO nei confronti di un aderente al Sindacato Carabinieri UNAC, unico vero ed autonomo  SINDACATO PER I CARABINIERI E MILITARI operante dal 1998 e regolarmente registrato ex art. 39  Costituzione, che opera a livello Nazionale a favore di tutti i Carabinieri e Militari in servizio ed in  Congedo.   Le Forze dell'ordine e le Forze armate sono istituzioni che devono vivere all'interno di una società  complessa e ne devono essere parte integrante. La politica – aggiunge – deve cambiare il proprio  approccio verso questo mondo complesso evitando l’appoggio a posizioni che rivendicano una  necessaria separatezza in nome di una malintesa ‘neutralità’ e ‘coesione interna’ che rischia di  diventare sostegno a propositi corporativi".  Per il Sindacato Carabinieri UNAC, “occorrono urgentemente interventi profondi capaci di  conquistare trasparenza e di rendere pienamente esigibile l'agire sindacale, con i limiti che la  Costituzione indica, e riconoscere al sindacato il ruolo di presidio democratico e di tutela dei diritti  e della dignità dei lavoratori in divisa che trovano in queste organizzazioni il luogo idoneo per la  completa affermazione dei diritti riconosciuti dalla Carta anche nell'ambito militare”.  "Per quanto ci riguarda – annuncia in conclusione SAVINO – se la Legge non verrà ritirata subito,  ricorreremo di nuovo alla Corte Costituzionale e alla Corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo. Non  ci fermeremo e saremo come sempre al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori in divisa”.  Registriamo il Tradimento in sede Parlamentare di tutti i votanti la legge “CORDA” ed in  particolare dei seguenti deputati:  C. 875: CORDA Emanuela; FERRARI Roberto Paolo; RIZZO Gianluca; FANTUZ Marica; ARESTA Giovanni Luca; BELOTTI  Daniele; CHIAZZESE Giuseppe; FURGIUELE Domenico; DALL'OSSO Matteo; MARCHETTI Riccardo Augusto; DEL MONACO  Antonio; PAOLINI Luca Rodolfo; D'UVA Francesco; PETTAZZI Lino; ERMELLINO Alessandra; TOCCALINI Luca; FRUSONE  Luca; ZICCHIERI Francesco; POTENTI Manfredi; IORIO Marianna; IOVINO Luigi; MENGA Rosa; MOLINARI  Riccardo; ROSSINI Roberto; RUSSO Giovanni; TRAVERSI Roberto. In questo Paese, i “Generali” hanno dimostrato di essere i veri protagonisti sia verso la Corte Costituzionale  che verso il Parlamento, una sorta di “ Stato nello Stato” operante in maniera “eversiva” contro il regime  Democratico, dimostrando che a Condizionare se non a Guidare effettivamente il Paese sono i “Generali”.  Altro che Democrazia, questa è dittatura mascherata.

Dr. Antonio SAVINO
Segretario Generale Nazionale  
Sindacato Carabinieri UNAC

Rinnovo contratto polizia, carabinieri e militari firmato ma nuovi stipendi, arretrati e altro non arrivano
Polizia, carabinieri e militari ancora in attesa di nuovi stipendi e arretrati dopo rinnovo contratto: ancora difficoltà dopo la firma
Cosa sta accadendo al nuovo contratto polizia, carabinieri e militari già firmato ma ancora atteso?
Si attende ancora l’entrata in vigore ufficiale delle novità previste dal rinnovo del contratto per polizia, carabinieri e militari nonostante il rinnovo sia stato firmato lo scorso mese di dicembre e al momento, a causa delle lungaggini burocratiche, non si ha ancora certezza di quando effettivamente arriveranno nuovi stipendi, arretrati e non solo.

Polizia, carabinieri e militari ancora in attesa di nuovi stipendi e arretrati dopo il rinnovo contrattuale: all’indomani, infatti, della firma del rinnovo del contratto a fine 2021 ancora nulla è arrivato nel 2022. E così dopo tre anni di attesa per il rinnovo del contratto del comparto difesa e sicurezza, si attende ancora l’entrata ufficiale in vigore delle novità approvare e ad allungare i tempi le lungaggini burocratiche del sistema italiano. Ma vediamo cosa prevede il nuovo rinnovo del contratto polizia, carabinieri e militari.
  • Rinnovo contratto polizia, carabinieri e militari cosa prevede
  • Ancora attese per novità ufficiali contratto polizia, carabinieri e     militari
Rinnovo contratto polizia, carabinieri e militari cosa prevede
Il rinnovo del contratto polizia, carabinieri e militari, firmato lo scorso mese di dicembre, prevede nuovi aumenti retributivi, nuove misure per il welfare e nuove indennità. Le novità previste dal rinnovo contrattuale del comparto Difesa e Sicurezza sono, in particolare, le seguenti:
  • aumenti medi lordi di 100 euro con riferimento all’intero comparto e     al solo stipendio, 128 euro lordi incluse anche le competenze accessorie,     e 144 per la Polizia Penitenziaria;
  • introduzione di norme a tutela della genitorialità e delle dipendenti     vittime di violenza di genere, con inserimento delle stesse in specifici     percorsi di protezione;
  • corresponsione di 775 euro per il pagamento dell’affitto e di mille     euro per il deposito per il personale trasferito d’autorità ad altra sede     per la Polizia penitenziaria;
  • istituzione di diverse indennità specifiche per ogni corpo, per     esempio per il controllo del territorio per la Polizia di Stato e i     Carabinieri, per servizio presso i singoli istituti di pena della Polizia     Penitenziaria, per la verifica ispettiva tributaria per il contrasto     all’evasione fiscale nel caso della Guardia di Finanza, e indennità     operative per le forze armate presenti sul territorio nazionale o nelle     missioni all’estero.
  • nuovi diritti per i dipendenti con figli, che potranno usufruire della     cessione di ferie da parte di colleghi in caso di assistenza a figli     minori con necessità di assistenza costante, congedo solidale.
Ancora attese per novità ufficiali contratto polizia, carabinieri e militari
Sono già trascorsi tre mesi dalla firma del rinnovo del contratto per il comparto Difesa e Sicurezza, per polizia, carabinieri e militari, ma, probabilmente, considerando la situazione attuale, per l’entrata ufficiale in vigore delle novità approvate con il rinnovo del contratto Difesa e Sicurezza, da aumenti di stipendio ad arretrati, nuove misure per il welfare, bisognerà aspettare ancora un pò, forse qualche mese.
Del resto, si tratta di difficoltà e problemi concreti di attuazione che stanno interessando diversi contratti pubblici e non solo quello di polizia, carabinieri e militari.

AVVISO

ATTENZIONE,
AD OGGI L'AVV. PAOLO PALMA NON RESTITUISCE A QUESTO SINDACATO CARABINIERI GLI ATTI INVIATI DA TUTTI I RICORRENTI  PER IL RICORSO EX ART. 54 ( RICALCOLO PENSIONI) TANTO DA NON  PERMETTERE A QUEST'ULTIMO DI AFFIDARLI AD ALTRO LEGALE PER PROCEDERE NEI RICORSI ALLE CORTE DEI CONTI OMESSI DAL'AVV.PAOLO PALMA GIA' DENUNCIATO.
E' NECESSARIO CHE OGNI RICORRENTE INVII UNA PEC ALL'AVV. PAOLA PALMA AL SEGUENTE INDIRIZZO palma.paolo@oravta.legalmail.it e per conoscenza: consigliodisciplina.lebrita@ordavvle.legalmail.it, DAL SEGUENTE TENORE :

REVOCA DEL MANDATO PER IL RICORSO PENSIONI.
IL SOTTOSCRITTO REVOCA IL MANDATO ALL'AVV. PAOLO PALMA E LO DIFFIDA ALLA RESTITUZIONE DEGLI ATTI PERSONALI IN SUO POSSESSO.

Gli atti poi restituiti devono essere inviati a questo Sindacato che procederà ai ricorsi senza oneri da parte dei ricorrenti

PUBBLICHIAMO L'ELENCO DEI RICORRENTI INVIATOCI DALL' AVV. PAOLO PALMA COMUNQUE ESONERATO E DENUNCIATO ALLA PROCURA PER LE SUE INADEMPIENZE.
DOVE E' SCRITTO RIGETTATO NON VUOL DIRE AFFATTO CHE ALL'INTERESSATO NON GLI SPETTA IL DIRITTO , MA SOLO CHE L'INPS NON LO HA RITENUTO AL MOMENTO, QUINDI SEGUIRA' COME CONCORDATO RICOORSO ALLA CORTE DEI CONTI, PERCHE' IL DIRITTO SPETTA A TUTTI INDISTINTAMENTE COME DA PRECEDENTI SENTENZE DELLE CORTE DEI CONTI ANCHE CENTRALE DI ROMA.  CLICCA QUI PER SCARICARE ELENCO

SEGUONO ALTRE NOTIZIE
STOP ALLE TRUFFE
a cura dell'Avvocatura Nazionale Militare

ECCO COME SINGOLI CORROTTI SFRUTTANO IL NOME DI DALLA CHIESA E VENDONO IL CALENDARIO DEI CARABINIERI A 10 MILA EURO !!!!
ATTENZIONE SI TRATTA DI TRUFFE.
CHIUNQUE VENISSE CONTATTATO DA QUESTE PERSONE E PER QUESTE RIVISTE, DEVE RIVOLGERSI ALLA QUESTURA PIU' VICINA E SPORGERE DENUNCIA.
I CARABINIERI SONO ESTRANEI A QUESTE TRUFFE.







       
STOP ALLE TRUFFE
ATTENZIONE QUESTO SIGNORE CHE SI SPACCIA PER GENERALE DI CORPO D'ARMATA E' DI FATTO UN PENSIONATO.

Arma dei Carabinieri, aumenti e arretrati in busta paga: le tabelle

 
Importi aumento di stipendio e arretrati per l’Arma dei Carabinieri: ecco le tabelle del rinnovo di contratto 2019-2021
 
In arrivo nei prossimi mesi anche un bonus arretrati per l’Arma dei Carabinieri. Dopo aver fatto chiarezza su quanto spetta alle Forze di Polizia grazie al rinnovo di contratto sottoscritto lo scorso dicembre, ma non ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, qui vogliamo concentrarci sulle fiamme cosiddette Fiamme d’argento. Quando si parla di arretrati del rinnovo del contratto delle Forze dell’Ordine bisogna distinguere nel concreto gli incrementi della parte tabellare dal cosiddetto bonus una tantum, un importo forfettario che si aggiunge sulla cifra totale riconosciuta per ogni anno di validità del nuovo contratto. Vale anche per l’Arma dei Carabinieri, con gli appartenenti alle Fiamme d’argento che nei prossimi mesi riceveranno un maxi assegno in busta paga comprensivo di arretrati e bonus.
Ricordiamo, infatti, che il rinnovo del contratto - con il quale si va ad aumentare lo stipendio degli appartenenti alle Forze dell’Ordine - riguarda il triennio 2019-2021.
 
Con l’accordo viene riconosciuto un aumento di stipendio a crescere, visto che per gli anni 2019 e 2020 le risorse erano inferiori a quelle utilizzate per riconoscere l’incremento retributivo che si applica a regime. Aumento che tuttavia non è ancora in busta paga, in quanto per assistere agli effetti del rinnovo del contratto sullo stipendio bisognerà attendere la conclusione dell’iter normativo previsto con la pubblicazione del testo dell’accordo in Gazzetta Ufficiale (dopo la firma del Presidente della Repubblica).
 
Un iter che ha proceduto a rilento nelle ultime settimane vista l’elezione del Presidente della Repubblica, ma che con la conferma di Mattarella è pronto per lo scatto finale.
 
Aumenti stipendio e bonus arretrati: quando arriva per l’Arma dei Carabinieri
 
Secondo le ultime indiscrezioni, per aumenti di stipendio e arretrati la procedura dovrebbe essere completata in tempo per la fine del primo trimestre del 2022.
Le ultime notizie parlano di marzo 2022, ma non è così scontato. Possibile comunque che per l’Arma dei Carabinieri, unico comparto delle Forze dell’Ordine a non essere passato interamente sotto la gestione NoiPA visto che vi è ancora un modello di cooperazione con tra NoiPA stessa e il Centro Nazionale Amministrativo di Chieti, gli aumenti e gli arretrati possano arrivare prima rispetto alle altre FF.AA.
Ricordiamo che l’incremento annuo varia a seconda del grado e della qualifica. Se per il 2019 si va da un massimo di 71,72€ (per i Capitani dell’Arma dei Carabinieri) a un minimo di 50,17€ (per il Carabiniere), nel 2020 si scende a un massimo di 33,22€ a un minimo di 23,25€, ma contemporaneamente c’è un netto incremento del bonus una tantum. Arriviamo al 2021 con aumenti di massimo 628,32€ a minimo 439,32€.
Infine, l’aumento annuo lordo a partire dal 1° gennaio 2022 va - considerando la somma tra stipendio e indennità mensile pensionabile - da 1.671,18€ a 1.095,18€.
 
Aumenti di stipendio e bonus arretrati: le tabelle
 
Di seguito la tabella dove vengono indicati gli importi degli arretrati per il triennio 2019-2021 che verranno riconosciuti agli appartenenti all’Arma dei Carabinieri.
 
Le cifre vanno intese al lordo, comprese dunque di ritenute assistenziali e previdenziali, nonché aliquota IRPEF a tassazione separata. Va ricordato che oltre agli incrementi stipendiali variabili a seconda del grado e della qualifica, per ogni annualità viene individuato un bonus una tantum di pari importo per tutti. Nel dettaglio:
 
  • una tantum 2019*: 31,89€;
  •  
  • una tantum 2020**: 306,70€;
  •  
  • una tantum 2021***: 46,17€.
 


 

ELENCO DEI RICORRENTI

Il sindacato carabinieri rende noto l'elenco dei ricorrenti le cui richieste sono state già accolte dall'INPS e  che sta procedendo alla riqualificazione della pensione;  e anche l’elenco  dei non accolti, in prima fase,  dei quali aspettiamo esito ricorso alla corte dei conti per proporre nuova diffida all' INPS.
 


SINDACATO CARABINIERI. RICORSO RILIQUIDAZIONE TFS.CONCLUSA PRIMA TRANCE DEI RICORRENTI

CONFERMATO IL DIRITTO ALLA RILIQUIDAZIONE DEL TFS DEL PERSONALE CONGEDATO A DOMANDA


Dopo la decisone del Consiglio di Stato, la rideterminazione dell’indennità di buonuscita (TFS), mediante l’inclusione nella relativa base di calcolo dei sei scatti stipendiali, contemplati all’art. 6 bis D.L. n. 387 del 1987, trova conferma nelle recenti decisioni del TAR per il Friuli e per la  Lombardia.
 
Sulla scorta dell’ormai nota decisione del  Consiglio di Stato nr. 1231\2019   IL SINDACATO CARABINIERI propone ancora l’iniziativa tesa a rivendicare in sede giurisdizionale il diritto alla riliquidazione del TFS.
 
Il TAR per la Regione Friuli Venezia Giulia e per la Lombardia hanno accolto i giudizi dei militari appartenenti al Corpo della Guardia di Finanza.
 
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Friuli-Venezia Giulia (Sezione Prima), definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie nei sensi e per gli effetti di cui in motivazione. Condanna l’amministrazione resistente al pagamento delle spese di lite a favore dei ricorrenti, nella somma complessiva di € 2.500,00 oltre spese generali e accessori di legge .
 
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia (Sezione Quarta), definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie con accertamento del diritto dei ricorrenti a percepire i benefici economici di cui all’art. 6-bis del DL n. 387/1987 e con conseguente obbligo delle Amministrazioni di determinare nuovamente l’indennità di buonuscita.

 
I REQUISITI
 
L’inclusione dei sei scatti aggiuntivi è legato al possesso di due requisiti da possedere entrambi all’atto del congedo: 1) età anagrafica pari o superiore a cinquantacinque (55) anni; 2) almeno trentacinque (35) anni di servizio utile contributivo (ove, per “servizio utile” si intende tutti i periodi oggetto di riscatto ad esempio il servizio di leva, il confine, la maggiorazione del 1\5  etc.). Il requisito dell’età anagrafica e del servizio non sono alternativi ma devono entrambi sussistere all’atto del congedo
 
Ulteriore requisito è legato al dato che il diritto non deve essere caduto in prescrizione. Al riguardo, è utile considerare che il diritto del dipendente e dei suoi aventi causa all’indennità di buonuscita si prescrive nel termine di cinque anni, ex articolo 20 del D.P.R. n. 1032/197. Tuttavia, si intende assumere il patrocinio anche di coloro il cui diritto potrebbe essere caduto in prescrizione, per violazione del principio del “legittimo affidamento”.

 
IL RICORSO
 
Per ottenere il ricomputo, allo stato, è necessario proporre ricorso tramite questo SINDACATO CARABINIERI.
 
Secondo l’INPS, infatti, l’art. 6 bis D.L. n. 387 del 1987 risulterebbe applicabile al solo personale “cessato dal servizio per età o perché divenuto permanentemente inabile al servizio o perché deceduto“. Tuttavia, detto rilievo contrasta con il secondo comma del medesimo D.L. che così recita: “le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche al personale che chieda di essere collocato in quiescenza a condizione che abbia compiuto i 55 anni di età e trentacinque anni di servizio utile“.
 
La domanda giudiziale trova, oggi, ulteriore supporto nelle prime decisioni del TAR che si sono pronunciate successivamente al Consiglio di Stato.
 
Per avviare il contenzioso sarà, però, necessario inoltrare apposita istanza da valersi, peraltro, quale atto interruttivo dei termini di prescrizione di cui all’art. 20 del D.P.R. n. 1032/1973. All’esito della diffida, il diritto verrà rivendicato in sede giurisdizionale con il deposito del ricorso.

 
IL BENEFICIO
 
L’inclusione dei sei scatti stipendiali comporterà una riliquidazione del TFS che mediamente si è stimato in € 10.000,00 al lordo delle ritenute fiscali.
 
RICORSO RICALCOLO TFS PER LA MANCATA INCLUSIONE DEI 6 SCATTI STIPENDIALI
 
Con la presente nota si  informa del danno arrecato da parte dell'INPS a causa della mancata inclusione dei sei scatti stipendiali di cui all'art.6-bis del D.L. n.387 del 1987 nel calcolo del Trattamento di Fine Servizio.
 
In particolare, questo errore è stato riscontrato nella liquidazione del TFS del personale della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e delle FF.AA.
 
Per comprendere la questione occorre partire dall'analisi delle disposizioni di Legge che disciplinano la materia di cui si discute.
 
In primo luogo si considera che l’attribuzione di "sei aumenti periodici di stipendio in aggiunta a qualsiasi altro beneficio spettante" è stata prevista dall’art.13 della legge 10 dicembre 1973, n. 804, per il quale “ai fini della liquidazione della pensione e dell’indennità di buona uscita, in luogo della soppressa promozione alla vigilia” per i soli generali e colonnelli delle Forze armate e della Guardia di finanza nella posizione di “a diposizione”, all’atto della cessazione dal servizio.
 
Con detto intervento normativo, il legislatore ha inteso attivare un meccanismo destinato ad elevare la misura del trattamento di quiescenza rendendolo avulso dal sistema delle promozioni.
 
Detto meccanismo, con le medesime finalità, è stato successivamente riesaminato e applicato a tutti gli Ufficiali con la legge 19 maggio 1986 n. 224 e alle restanti categorie di personale militare con il D. L. 16 settembre 1987, convertito con modificazioni con legge 14 novembre 1987, n.468, trasformandosi, pertanto, in un beneficio legato allo status militare.
 
L’istituto, nel quadro della progressiva omogeneizzazione del trattamento economico e previdenziale di tutto il personale del comparto difesa e sicurezza, è stato, infine, esteso al personale dei ruoli della Polizia di Stato e delle altre Forze di polizia ad ordinamento civile dall’art.6-bis del D.L. n.387 del 1987 (convertito, con modificazioni dalla Legge 20 novembre 1987, n.472), così come modificato da ultimo dall'art.21, comma 1, della L. n.232 del 1990, per quale:
 
comma 1). Al personale della Polizia di Stato appartenente ai ruoli dei commissari, ispettori, sovrintendenti, assistenti e agenti, al personale appartenente ai corrispondenti ruoli professionali dei sanitari e del personale della Polizia di Stato che espleta attività tecnico-scientifica o tecnica ed al personale delle forze di polizia con qualifiche equiparate, che cessa dal servizio per età o perchè divenuto permanentemente inabile al servizio o perchè deceduto, sono attribuiti ai fini del calcolo della base pensionabile e della liquidazione dell’indennità di buonuscita, e in aggiunta a qualsiasi altro beneficio spettante, sei scatti ciascuno del 2,50 per cento da calcolarsi sull’ultimo stipendio ivi compresi la retribuzione individuale di anzianità e i benefici stipendiali di cui agli articoli 30 e 44 L. n.668/1986, art.2 commi 5-6-10 e art.3 commi 3 e 6 del presente Decreto.
 
comma 2). Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche al personale che chieda di essere collocato in quiescenza a condizione che abbia compiuto i 55 anni di età e 35 anni di servizio utile.
 
Invece, il comma 3 dell'art.1911 del Codice dell'Ordinamento Militare (D.Lgs. n.66 del 2010) invece dispone: "Al personale delle Forze di polizia a ordinamento militare continua ad applicarsi l’art. 6-bis, del D. L. 21 settembre 1987 n.387 convertito, con modificazioni, dalla Legge 20 novembre 1987 n.472".
 
Pertanto, in base all'attuale sistema normativo, i sei scatti stipendiali devono essere computati nella determinazione della misura del TFS quando la cessazione dal servizio sia avvenuta per le seguenti cause:
 
- per il raggiungimento del limite di età;
 
- per permanente inabilità al servizio;
 
- per decesso;
 
- a domanda, ma in questo caso solo se si è andati via con almeno 55 anni di età e siano stati maturati almeno 35 anni di servizio utile.
 
La mancata inclusione dei 6 scatti sulla buonuscita è stata accertata solo nel calcolo del TFS del personale andato in pensione a domanda con almeno i 55 anni di età e i 35 anni utili di servizio utile.
 
Relativamente a questo caso è intervenuto il Consiglio di Stato che, con la importantissima sentenza n.1231 del 2019, ha confermato che anche al personale che cessa dal servizio per anzianità con un’età di 55 anni e 35 di servizio effettivo, spettano i 6 scatti sul TFS.
 
Nei casi in cui è stata riscontrata la mancata inclusione dei sei scatti stipendiali nel calcolo della buonuscita, in concreto, è stato determinato un ingente danno economico di circa 10.000,00 Euro lordi.
 
 
PER ADERIRE AL RICORSO E’ NECESSARIO CHE CI INVIATE IL MODULO PRE ADESIONE ALLEGATO AL SEGUENTE INDIRIZZO presidenza@carabinieri-unione.it riceverete nuove istruzioni per il prosieguo.

ECCO PERCHE' I SINDACATI GIALLI SONO TUTTI ILLEGALI
I cosiddetti nuovi sindacati ovvero le tante sigle di sindacatini "gialli" che si sono abbassati a chiedere l'assenso al comando generale dell'arma, sono tutti illegali ed offendono il "vero" sindacato.
Questi organismi non servono aniente se non a prendere in giro colleghi ed a spillargli danari dirottandoli verso altrettanto avvocati affaristi ed incompetenti.
Chiunque si rivolge a questi sindacatini, spesso con a capo ex cocer si faranno male, ci rimetteranno il posto di lavoro e tanti danari. Attenzione quindi a questi signori.
AVVISO PER TUTTI I CARABINIERI IN SERVIZIO ED IN CONGEDO
AVVOCATURA NAZIONALE MILITARE
ASSISTENZA  GRATUITA DA PARTE DI UN AVVOCATO DELL'AVVOCATURA NAZIONALE MILITARE  

L'Iscrizione da diritto a ricevere gratuitamente al proprio domicilio, la Tessera d'Iscrizione, la Rivista Dell'Arma, Organo Informativo Professionale, nonchè a ricevere l'Assistenza Gratuita dell'Avvocatura Nazionale Militare competente in materie come: Amministrativo, Pensionistico, Invalidità Civili, Medico Legale, Penale, Penale Militare, Cause di Servizio, Note Caratteristiche, Trasferimenti, Sanzioni Disciplinari di Corpo e di Stato, Legge 104, Convivenze e molto altro.


Si tratta dell'ART. 1370 n. 3-bis del codice dell'ordinamento militare, relativo alla disciplina della contestazione degli addebiti e del diritto di difesa.
La nuova disposizione è stata inserita dall'ART.1 comma 1 Lett. dd D. Lgs. n.173 del 27.12.2019 con decorrenza, appunto, dal 20.02.2020.

L'UNAC E' UN SINDACATO AUTONOMO RICONOSCIUSTO DAL MINISTERO DELLA DIFESA E DELL'INTERNO
costituzione unac
istanza di deposito degli atti sindacali al ministero della difesa

UNAC SECURITY fa parte della nostra grande famiglia. Non ha fini di lucro, offre alta qualità nei servizi e bassissimo costo e  si propone come "nuova" realtà vera, reale e professionale di Sicurezza.

Il Consorzio UNAC SECURITY, mira alla qualità e continuità del rapporto lavorativo unico prestato, ed appositamente studiato per l'azienda richiedente, per sopperire all'attuale "caos" esistente in tema di Sicurezza Privata, che, ci si consenta l'eufemismo, proprio per non pescare "mele marce" dal "cesto", le coglie direttamente dall'Albero, in tema di Operatori di Sicurezza, regolarmente poi Assunti con contratto Collettivo Nazionale di Livello a seconda del servizio prestato. La richiesta di prestazioni professionali in tema si Sicurezza, da parte di personale specializzato, della UNAC SECURITY, a seconda delle specifiche esigenze, verrà espletata (con copertura nazionale) perchè in possesso delle Licenze T.U.L.P.S. previste.
UNAC ONLUS

Nella sua veste Associativa l'UNAC ricopre un ruolo fondamentale nel campo culturale, sociale, informativo e del volontariato con sedi presenti in tutta Italia. Per far parte della nostra grande famiglia come affiliato o chidere info su come aprire e presiedere una nuova Associazione basta inviare una mail contenente la propria richiesta a presidenza @carabinieri-unione.it

Moduli-PDF-Informazioni su riordino delle carriere-cessazioni dal servizio permanenete e altro ancora
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IL PRESIDENTE DELLA REGIONE CALABRIA HA RICHIESTO AL SINDACATO CARABINIERI IL SERVIZIO D'ORDINE PER LA SUA MANIFESTAZIONE DI RINGRAZIAMENTO PER I PROPRI ELETTORI.
GRAZIE A MARIO GUZZI, RESPONSABILE DEL SINDACATO E DELL'UNAC SECURITY DELLA CALABRIA, E' STATO APPRONTATO UN SERVIZIO D'ORDINE ECCELLENTE.

IN PRIMO PIANO
LA MANIFESTAZIONE SINDACALE AL TRIBUNALE E AL COMANDO LEGIONE DI BARI


                 
Manifestazione di piazza tenuta dal sindacato carabinieri sia innanzi al tribunale di Bari che al Comando Legione Carabinieri Puglia di Bari, successivamente alla camera dei deputati. Si e' documentato come la rivista Il Carabiniere sia di fatto una rivista “truffaldina” della Fondazione dei Generali Ente Editoriale, tutti indagati per corruzione, truffa ed associazione per delinquere.
Si e' parlato dell’anc (associazione nazionale carabinieri) che vede indagato per truffa e corruzione il loro presidente libero lo sardo i cui operatori con alamari sono all’interno del palazzo di giustizia che devono essere arrestati ex art. 497 ter c.p. e non possono fare ne’ servizi di volontariato e ne servizi di sicurezza, e non sono assunti pur svolgendo regolare servizio continuativo; si e' parlato dei tanti carabinieri innocenti arrestati e condannati per "giustificare la carcerazione preventiva sofferta, che il sindacato sta' assistendo per farli rientrare in servizio e di tanto altro.



CONFERENZA STAMPA DI ANTONIO SAVINO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI
ECCO LE PROVE DELLA CORRUZIONE ALL'INTERNO DEL COMANDO GENERALE DELL'ARMA DEI CARABINIERI
ECCO LE PROVE DELLA CORRUZIONE ALL'INTERNO DEL COMANDO GENERALE DELL'ARMA DEI CARABINIERI CHE VEDE COMPLICI TUTTI GLI ULTIMI COMANDANTI GENERALI CHE DEVONO ESSERE ARRESTATI E DEGRADATI SUBITO.
Informate le procure ordinaria e militare di Roma, ora vediamo se riescono ad "insabbiare" il tutto.
I prospetti che alleghiamo arrivano dall'ufficio trasferimenti degli ufficiali del comando generale dell'arma dei carabinieri. si tratta delle assegnazioni dei primi anni novanta dei neo ufficiali. queste assegnazioni vengono effettuate tutt'ora in base alle raccomandazioni alias alle corruzioni, tanto da inserire un'apposita colonna chiamata "premure pervenute". Pertanto nell'arma la raccomandazione alias la corruzione e' istituzionalizzata tanto da essere palesemente inserita nei documenti con altrettanto fogli inseriti nei singoli fascicoli degli ufficiali. Tanto i generali si reputano intoccabili ed impuniti dalla magistratura.
Queste"premure" accompagnano tutta la carriera del fortunato, tanto da essere decisive per le promozioni e future assegnazioni. tra questi molti sono oggi generali o stanno per diventarlo. altro che meritocrazia ed alla tanto decantata "casa di vetro" del generale Teo Luzi che dovrebbe essere subito arrestato e dovrebbe subito dimettersi e vergognarsi innanzi al paese intero. chiediamo ai pubblici ministeri di andare a sequestrare negli archivi degli ufficiali tutte le porcherie che ci sono, su chi gestisce le sorti di migliaia di uomini, e li giudica, e dovrebbe garantire la sicurezza dei cittadini e l'imparzialita' delle indagini !
Una vera vergogna nazionale di cui tutti si tappano il naso...tranne noi leali da sempre.
CLICCA SUI DOCUMENTI QUI SOTTO PER INGRANDIRE



FA CAUSA AI CARABINIERI E VINCE IL RICORSO PER UN CONCORSO
Il sig. S.G.F., di anni 23, originario di Alessandria della Rocca,  proponeva un ricorso giurisdizionale innanzi al T.A.R. Lazio contro il Ministero della Difesa ed il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri avverso il provvedimento del 8 novembre 2019 con cui il giovane siciliano era stato escluso dal concorso per l’arruolamento nell’Arma dei Carabinieri, in ragione di una presunta diagnosi di “ginocchio valgo bilaterale”. In ragione delle certificazioni sanitarie prodotte ed attestata la sussistenza in capo al sig. S.G.F. dei requisiti per l’arruolamento nell’Arma dei Carabinieri, il T.A.R. del Lazio disponeva una verificazione, in contraddittorio tra le parti, incaricando di ciò la Commissione Sanitaria d’Appello dell’Aeronautica Militare.
La Commissione sanitaria incaricata, dopo avere nuovamente sottoposto ad un’accurata consulenza specialistica radiologica il giovane aspirante carabiniere, rilevava l’erroneità dell’accertamento reso dal Centro di reclutamento dell’Arma dei Carabinieri. Veniva, dunque, accertata la fondatezza delle censure mosse  in ordine al possesso dei requisiti di idoneità previsti per l’arruolamento nell’Arma in capo all’aspirante Carabiniere e l’erroneità del giudizio formulato dal Centro Nazionale di Selezione e Reclutamento dell’Arma dei Carabinieri. Conseguentemente, il T.A.R. del Lazio, alla luce delle risultanze processuali e delle difese espletate , accoglieva il ricorso proposto annullando sia il giudizio di inidoneità sia la graduatoria di merito del concorso, condannando altresì l’Arma al pagamento delle spese giudiziali e di verificazione. Tuttavia, l’Arma dei Carabinieri non dava spontanea esecuzione alla sentenza del T.A.R.; pertanto, il giovane siciliano, si vedeva costretto ad adire nuovamente il T.A.R. del Lazio al fine di ottenere l’esecuzione della sentenza di accoglimento. A seguito della proposizione del nuovo giudizio, l’Arma dava esecuzione alla sentenza convocando il giovane per l’ulteriore iter concorsuale, al termine del quale lo stesso veniva dichiarato idoneo. Infine, il T.A.R. del Lazio, risultando integralmente soddisfatto l’interesse dedotto in giudizio, con la sentenza del 30 agosto 2021 ha dichiarato la cessazione della materia del contendere, condannando nuovamente l’Arma dei Carabinieri al pagamento delle spese giudiziali.
 
ECCO LA PRIMA CONDANNA
Del sette pur condannato ed indagato per  gravi reati risulta ancora a piede libero e privo di sanzione di stato della perdita del grado, omessa a tutt'oggi dagli amici del comando generale dell'arma, Teo Luzi, Giovanni Nistri and company. Dalla sentenza di condanna di Tullio Del Sette emerge una desolante azione di "corruzione" e "collusione" tipica del comando generale dell'Arma in Roma.Una vergogna nazionale per tutti i carabinieri "schifati" da questi personaggi che sono pregati di far sentire la propria indignazione.
La sentenza è scaricabile in formato PDF cliccando qui sotto sulla sentenza stessa.

Grave attacco al Sindacato Carabinieri UNAC
La fake news di Valerio Staffelli e Striscia la Notizia. Attacco alla Rivista dell'Arma e al Sindacato Carabinieri da parte dell'inviato Staffelli che, guarda caso, lavora e scrive per la Rivista "IL CARABINIERE". Denunciati insieme ad Antonio Ricci e Piersilvio Berlusconi, i generali Teo Luzzi, Giovanni Nistri, Tullio Del Sette ed altri per concorso in corruzione, truffe e associazione per delinquere

L'inviato di Striscia La Notizia Valerio Staffelli che collabora con la Rivista denominata Il Carabiniere, come puo' evincersi dal proprio profilo facebook, ha utilizzato il proprio potere mediatico, per perorare la causa dei corrotti e denigrare chi da anni li combatte. Il Signor Staffelli che, guarda caso, collabora e scrive sulla "cosiddetta rivista ufficiale Il Carabiniere" attacca duramente la Rivista dell'Arma del Sindacato UNAC e lo stesso Sindacato. E' un gravissimo attacco e un' ingerenza che evidenzia un altrettanto gravissimo atto di slealtà, nonchè un discredito nei confronti di un organismo che da anni si batte per la tutela di tutti i carabinieri in difficoltà.
Il sig. Valerio Staffelli e' stato denunciato, diffidato ed e' stata chiesta la radiazione dall'albo dei giornalisti, e' stata altresi' inviata una diffida legale sia a Striscia La Notizia che a Canale 5 che a mediaset. Staffelli scrive e lavora per il carabiniere, e attacca la concorrenzaIl sindacato carabinieri ha chiesto di mostrare le prove della corruzione dei generali e il Signor Staffelli si e' rifiutato, dopo aver posto in essere numerosissimi atteggiamenti in pieno stile provocatorio. Questo non e' giornalismo, ma è un fatto vergognoso.
Staffelli ha affermato pubblicamente che i colonnelli in servizio non chiedono soldi. Falso, prove ne abbiamo centinaia per Striscia i cui giornalisti cerchiamo di avere ospiti per l'onore di un servizio nei nostri uffici; risultato, si sono sempre rifiutati.
I vertici di Mediaset sono dalla parte dei potenti mentre la rivista Il Carabiniere e' attenzionata anche dall'antimafia, come da scoop di alcuni anni fa da parte di Dagospia. Oltre che essere contro i carabinieri , quelli veri di strada, in centinaia di migliaia del sindacato.


Il Signor Staffelli che, guarda caso, collabora con la "cosiddetta rivista ufficiale Il Carabiniere" attacca duramente la Rivista dell'Arma del Sindacato UNAC. E' un gravissimo attacco e un' ingerenza che evidenzia un altrettanto gravissimo atto di concorrenza sleale.
Striscia la notizia: La Rivista dell'Arma
Denunciato Valerio Staffelli di StrisciaLaNotizia. Chiesta all'ordine dei giornalisti la radiazione dall'albo. L' attacco mirato alla Rivista dell'Arma e al Sindacato Carabinieri da parte dell'inviato Staffelli che, guarda caso, lavora e scrive per la Rivista "IL CARABINIERE". L'inviato viene imbeccato per denigrare Rivista e Sindacato. Ma perchè prendersela tanto con l'Unac?

Sono queste battaglie che il Presidente Savino combatte da anni. A partire dall'infinita questione sulle Libertà Sindacali in ambito militare. Non va dimenticato che l'UNAC è stato il primo soggetto giuridico ad aprire e spianare una strada che fino a pochi fa era ritenuta assolutamente impraticabile. Così come va ricordato più volte come sia tuttora mal tollerata l'esistenza di Sindacati che effettivamente svolgano un ruolo all'interno delle forze militari. La sent. n. 120/2018 della Corte costituzionale può essere annoverata tra le pronunce più significative perchè ha rimosso un atavico limite all’esercizio della libertà, garantita all’art. 39 Cost., di dar vita ad organizzazioni sindacali. Oggetto del giudizio definito dalla sent. n. 120 è l’art. 1475, comma 2, del codice dell’ordinamento militare (d.lgs. n. 66/2010, d’ora in poi c.o.m.), il quale vieta ai membri delle Forze Armate di «costituire associazioni professionali a carattere sindacale o aderire ad altre associazioni sindacali». La legislazione vigente esplicita senza ambiguità quanto già si poteva desumere dal testo costituzionale, ossia che «Ai militari spettano i diritti che la Costituzione della Repubblica riconosce ai cittadini». Anche il tema inerente l' autorizzazione da parte del ministero della Difesa nei confronti di un qualsiasi sindacato di natura militare, è alquanto delicato. Lo scopo di un sindacato è indubbiamente la tutela del personale e non il raggiungimento delle finalità delle amministrazioni militari; per cui, è palese che i ministeri si trovano in una condizione di conflitto di interessi. Le Associazioni sindacali sono soggetti privati che per DNA sono portatori di interessi particolari e di parte, contrapposti all'Amministrazione in funzione dialettica. L'UNAC viene aspramente combattuta perchè si batte per una libertà sindacale che non sia condizionata e ricattabile. Lo fa anche attraverso la sua rivista, La Rivista dell'Arma. E tutta questa tematica non può essere banalizzata e ricondotta ad un semplice intervento provocatorio da parte di qualcuno interessato esclusivamente a denigrare o a portare avanti la causa di una sola parte in causa.


CARABINIERI IN PIAZZA A ROMA
CARABINIERI IN PIAZZA A ROMA manifestazione di piazza dei carabinieri carabinieri in piazza con l'avvocatura nazionale militare carabinieri in piazza il dottor Antonio Savino protesta dei carabinieri

 
Il Comando generale dell’Arma ha indetto una Gara d’Appalto che è stata vinta dalla Società ALFA ROMEO per la forniture di  1469 Auto per i carabinieri al prezzo di  55 mila euro c.d.  per un prezzo  Totale di 98 Milioni di Euro.
Che per detta Aggiudicazione, prima e dopo la Gara d’Appalto, la Società ALFA ROMEO,  ha elargito centinaia di Migliaia di euro, sotto forma di pubblicità alla Rivista IL CARABINIERE,
retta e gestita dagli stessi generali che hanno affidato la Gara d’Appalto, in chiaro conflitto d’interessi e ritenute “tangenti”.
Le Stazioni Carabinieri sono carenti di uomini e mezzi, non hanno nemmeno la carta per le fotocopie, e non è dato sapere quali "inseguimenti" dovranno fare con queste Auto Veloci.
I Nucleo Radiomobile sono stati snaturati, dediti solo a "soste"  comandante dagli Ufficiali nei pressi di case di amici e parenti e non hanno bisogno di auto veloci.
I Carabinieri sono alle pezze, ed il Comando Generale spreca Milioni di Euro per  fare qualche favore a qualcuno e per percepire .....tangenti, sotto forma di pubblicità sulla loro rivista IL CARABINIERE.






Carabiniere 39enne tenta il suicidio: morto due giorni dopo al Cardarelli
   

ENNESIMA TRAGEDIA
Un carabiniere di 39 anni è morto a Napoli dopo un tentativo di suicidio avvenuto due giorni fa. L'uomo è morto ieri al Cardarelli in seguito alle ferite riportate dopo il tentativo di suicidio, per le quali era stata necessaria una corsa disperata in ospedale. Le sue condizioni erano disperate fin dal primo momento. Lascia moglie e un figlio.

                                                                          
FOLLIA PURA, ci vogliono maschere professionali
La Procura indaga sulla morte di Massimiliano Maggi, il maresciallo dei carabinieri positivo al coronavirus scomparso, a 53 anni, lo scorso 19 marzo. I magistrati stanno cercando di ricostruire gli ultimi giorni di vita del militare per scoprire se il contagio è avvenuto mentre era in servizio e se sono state rispettate tutte le norme in tema di sicurezza sul lavoro.
Verranno svolti accertam...enti mirati sull’utilizzo dei dispositivi di protezione: mascherine e guanti. L’attività d’indagine, della quale si sta occupando in prima persona il procuratore capo Antonio Patrono, è appena iniziata: verrà esaminata la cartella clinica di Maggi, dopodiché verranno riascoltate le persone che hanno avuto contatti diretti con lui. Si procede con cautela, ma l’intenzione è quella di fare piena luce sulla vicenda, con la consapevolezza che si tratta di verifiche complesse.

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CRONACA NEWS E  ATTIVITA'  SINDACALE
Escluso per obesità da un concorso per Carabinieri
Adesso è stato riammesso
Pubblicato da Editoriale Unac - 30/4/2022
Rinnovo contratto polizia, carabinieri e militari firmato ma nuovi stipendi, arretrati e altro non arrivano
Ancora difficoltà dopo la firma
Pubblicato da Editoriale Unac - 27/3/2022
RIVISTA IL CARABINIERE. TANGENTI SOTTO FORMA DI PUBBLICITA' E SPRECHI NELL’ARMA.
Il Comando Generale spreca Milioni di Euro per fare qualche favore a qualcuno e per percepire tangenti sotto forma di pubblicità sulla loro rivista IL CARABINIERE.
Pubblicato da Editoriale Unac - 21/5/2021
La Rivista dell'Arma e Striscia La Notizia
Ma perchè prendersela con l'UNAC?
Pubblicato da Editoriale Unac - 20/5/2021
Valerio Staffelli lavora per "Il carabiniere" e attacca la concorrenza
Duro ed ingiusto attacco del noto inviato di Striscia che, però, risulta essere uno stretto collaboratore della rivista "IL CARABINIERE"
Pubblicato da - 19/5/2021
Grave attacco al sindacato carabinieri UNAC
Denunciato Valerio Staffelli di StrisciaLaNotizia
Pubblicato da - 13/5/2021
L'Unione carabinieri onora tutti i caduti del 25 Aprile
Video del 25 Aprile 2021
Pubblicato da - 26/4/2021
CONCORSI TRUCCATI NELL'ARMA DEI CARABINIERI.
ANNULLATA LA ESCLUSIONE DAL CONCORSO DI UN ASPIRANTE CARABINIERE
Pubblicato da - 19/3/2021
IL PRINCIPE DELLE FAKE NEWS
IL SIG. LUIGI PICCAROZZI, FANTOMATICO REPONSABILE DEL SITO “MOMENTO SERA” DI ROMA PRINCIPE DELLE FAKE NEWS
Pubblicato da - 11/3/2021
CARABINIERI IN PIAZZA
E' ORA DI DIRE BASTA ALLO STRAPOTERE DEGLI UFFICIALI AD OGNI LIVELLO CHE HANNO DISTRUTTO L'ARMA E INTERE FAMIGLIE DI CARABINIERI
Pubblicato da - 14/10/2020
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